E poi dopo le lacrime, dopo la fase ‘dimentico tutto’, e quella ‘cancello ogni cosa di noi’, e poi ancora quella ‘torno a vivere e faccio di tutto’, arriva, inesorabilmente, quando meno te lo aspetti, quella che si chiama: perdono.
E sarà esattamente così.
Un giorno mi perdonerai.
Ci vorrà tempo.
Ci saranno quei momenti duri dove sarai tu con te di fronte a tutte quelle difficoltà che ti ricorderanno che da sola stai e hai affrontato tutto.
Ci saranno quei giorni dove manderai a fanculo il mondo, dove griderai, sbatterai i pugni fino a farti male.
Ci saranno questi giorni qui.
Ma un giorno mi perdonerai.
Di tutto il male e di tutto il bene.
Di ogni cosa successa dopo come conseguenza.
Mi perdonerai. E sarà un giorno bello.
Passeranno questi giorni qui. E ci sarà il sole. Passerà questo inverno lungo e duro.
E lo sappiamo già che facile non sarà. Ma mi perdonerai.
E sarà bello. Poi la vita che è dura, strana, indecifrabile, unica ti rimetterà su quella pista che credi di avere perso e sarà per te ancora più facile.
No, non smetterai di aiutare gli altri a dare il meglio di loro. Non smetterai di consigliare bene, di incoraggiare.
Di perderti di fronte alle vetrine, di imboscarti per ore in una libreria.
Di comprare scarpe, di preparare giapponese, e di mangiarlo, di contare le calorie, di amare Roma, in qualunque forma o momento. Di innamorarti di nuovo, di altre città, di altri posti, ristoranti, di nuovi abitudini.
Ti dimenticherai di me, di quelle giornate passate al mare, di quelle infinite passate a scambiarci le vite.
Dimenticherai di ricordarmi. Ricordare me e tutto quel dolore. Quel dolore di quel giorno e quella notte a Roma, di quella notte lontana mille e più giorni. Che eri solo una ragazza dai capelli color nocciola, lunghi oltre le spalle, e belli. Belli come te.
Non ricorderai nulla di tutto ciò. Per te sarà solo bello.
Bello il tuo sorriso, bello il mio nel vederlo. Belli i tuoi piedi, i tuoi capelli, la tua vita. Bello il tuo corpo da donna e non più ragazzina.
Belle le tue rughe, piccole e maliziose. Bella la linea del tuo seno, dove mille notti, e mille altri giorni, mi sono adagiato, disegnando ogni tua forma, curva e colorandola di desiderio.
No, amore mio. Credimi non smetterai di amare.
Anche se lo dici, adesso, e lo scrivi nei memo in ufficio, a casa, sul cellulare. Ovunque.
Ma un giorno lo farai. E dai, lo sai, che sarà un giorno bello. Non mettermi il broncio, che poi torno a baciarti e torno a dirti, che in nessuna notte e in nessuno giorno, da allora sei sparita dalla mia pelle, dai miei occhi, dai miei sogni.
I più belli.
E succederà di incontrarci per caso in questa grande città.
Chissà forse ad un semaforo, mentre starai guidando, in metro, in un negozio. E io ti riconoscerò.
Ti immagino già con mille pacchi, con un bambino tra le mani, proprio come lo volevi tu.
Ti guarderò da lontano e ti vedrò bella. Più di prima. Avrai i tuoi zigomi, la tua voce che non riesce mai ad essere davvero severa. E avrò voglia di parlarti, fermarti e prendere un tè, un caffè, qualsiasi cosa pur di sentire la tua voce, spiegarti o forse no.
E sarà un giorno bello. Il mio.
Ti accompagnerò con lo sguardo e riconoscerò di certo uno di quei gesti che tanto ho amato.
E penserò che nonostante tutto per me sei e rimarrai questa donna qui.
Quella che di sorridere, di combinare casini e di credere soprattutto in se stessa non avrà smesso mai.
E sarà bello quel momento li.
Quel attimo lì che avrà spiegato una vita intera.
Ma per arrivare al perdono ecco le fasi che non devi trascurare!
Una penna blu è quella che amo di più. Come il velluto, meglio se blu, cobalto e azzurro. Mi ricorda il mare.
Il mare. Il caffè caldo la mattina, in tutte le stagioni. La musica, le canzoni indie, Tommaso Paradiso, Achille Lauro. I rossetti rossi. Le mie sorelle bambine. Scrivere e leggere. E poi leggere e scrivere. Le cose non scontante, la pelle abbronzata in autunno. Regalare un sorriso, che siamo tutti grigi.
Le cose inaspettate. Quelle belle ovviamente. Le gite organizzate un’ora prima. Il profumo di cannella. La cacio e pepe. I regali. I
Amo il natale, amo non essere scontata, amo tutti i film con un lieto fine. Che poi piango pure quando guardo un thriller.
Il mio cane la mattina. Gli amici che ci sono sempre, sia a un metro che a 1000 kilometri. Le persone sensibili. Quelle che si perdono a sognare cose ‘impossibili’, tipo costruire una villa in campagna.
Amo l’odore dei libri nuovi. La poledance. Sentirmi sicura.
Odio. Odio quando sono grigia. I pensieri brutti. Odio non vedere il mare. Odio non potermi muovere. Odio aspettare, la mia impulsività. La poca sincerità. Tra una brutta verità e una bugia, preferisco sempre la prima.
Odio la mancanza di rispetto.
Chi tratta male le donne, e gli uomini.
Odio gli ottusi, i preconcetti e i pregiudizi.
Odio non sapere cucinare.
Odio non sapere cosa fare. Cambiare idea spesso.
La montagna. Non la amo.
Odio chi limita gli altri.
Non amo scanzi. Non amo gli intellettuali troppo di sinistra.
Mi annoio.
Amo chi pensa che prima di tutto e sopra ogni cosa ci sia rispetto e fiducia.
Odio chi non lo fa. Odio chi pensa che sia tutto dovuto e niente dato.
E tu invece?