DEPRESSIONE: QUEL MALE DI CUI NESSUNO VUOLE PARLARE

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Un anno di pandemia, di chiusure, di realtà stravolte e travolte. Da non sapere come comportarsi. Paura e delusioni.

La verità è che il covid-19 di cui avevo sentito parlare per la prima volta a fine gennaio 2020 da Mariangela Pira in un podcast ha colpito tutti. Chi in maniera diretta e chi in maniera indiretta. Nessuno escluso. E la depressione è fra gli effetti devastati di una pandemia di questa portata.

Non avere voglia di alzarsi dal letto perché ogni giorno e uguale all’altro. Scegliere cose che non avresti mai scelto prima. Legarsi in maniera indissolubile ai ricordi. La depressione che miete vittime negli sguardi di chi cerca un aiuto ma non lo trova.

Fa paura. Davvero paura. Forse tanto quanto una malattia endemica. Forse di più. Perché sai di stare bene, fisicamente, ma dentro. Dentro di te c’è un male infinito e molto spesso senza cura.

Le bottigliette di psicofarmaci, come se dentro fosse racchiusa, la ricetta della felicità. Ma non è così. Per molti sono salvagenti, per altri un modo per curare non si sa bene cosa. Ma di certo non è felicità.

La felicità parte da dentro noi stessi ed è la somma di condizioni, decisioni che anche perché no botte di culo.

La depressione di logora dentro. Nessuno può capirti davvero. Nessuno sa.

Solo chi c’è dentro.

Apatia che non sapevi nemmeno di possedere.

La depressione è un male che fa paura e di cui vergognarsi.

Cosa ti manca? Cosa non hai rispetto agli altri. Che tu sia un miliardario o un poveraccio. Chi se ne frega. La depressione mica guarda in faccia il portafoglio. Certo chi ha la possibilità di curarsi bene ha delle possibilità di non finire chissà dove.

Certo, inutile prendersi in giro.

La depressione è un male che fa male. A chi la vive e a chi gli sta vicino.

E fa paura.

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