Ho da poco finito l’ultima stagione di THE CROWN, e chissene, magari direte voi. Mi è piaciuta molto ed è ricca di particolari, non escludo di rivederla, le scene sono lunghe e un racconto fedele ai fatti storici, come quello delle rivoluzioni in Sud-Africa o i moti rivoluzionari degli anni’70 durante il lungo governo della Thatcher. Non è una serie leggera ma è anche una fortuna che non lo sia.
La storia e le figure femminili, come gran parte delle produzioni Netflix, degli ultimi tempi rende in maniera impeccabile, sono gli elementi per non dire le colonne portanti di questa fortunata serie televisiva. Donne forti e di polso che riescono a reggere le folle, le pressioni dei media, ma che perdono di fronte agli affetti. Chi più e chi meno.
Nell’ultima e difficile serie entra la figura ormai iconica di Lady D. Io me la ricordo bene. Senza dubbio di lei si può parlare con la prima influencer che il mondo conosca, la prima donna ad aver tolto la scena alla Regina Elisabetta, al punto tale da conquistare i cuori del suo popolo.
Ma cosa hanno in comune queste donne qui? Tutte queste donne. Camilla che riesce a far capitolare due matrimoni per Carlo che aspetterà fino alla fine, Diana che sposa uno sconosciuto per diventare famosa, per avere una famiglia, per provare a credere ad una favola ed infine la Regina Elisabetta che ha sacrificato la felicità anche del suo stesso figlio per appunto al Corona.
Donne queste affette tutte da dipendenze affettive, da uso e abuso di potere, narcise e autolesioniste. Se Diana era affetta da bulimia, Camilla da una dipendenza palese nei confronti di Carlo che come Penelope ha atteso ricamando le sue tele.
Esempi di donne vincenti, reali nel ‘vero’senso del termine non ne troviamo se non in Margaret Thatcher che ha saputo imporsi una società politica europea altamente maschilista cambiando la storia, mostrando che la forza e la maestria non sono qualità di un unico sesso ma di chiunque le abbia. Il vero potere è dato senza dubbio dal sapere. E di questo lezione dovremmo tutti farne davvero tesoro.