Donne: “Non fateci morire invano”

Ho comprato un rossetto nuovo. E’ rosso si proprio come quello di Marilyn. Mia sorella dice che sto bene. Io mi vedo ridicola a quasi quarant’anni con un rossetto rosso. Chissà cosa dirà Matteo, il mio cinquenne, tanto attento al mio look. Ho comprato anche una crema corpo. Adesso che il bimbo va a scuola la mattina riesco anche a mettere la crema corpo. Chi lo avrebbe mai detto?

Non di certo la me di mesi fa, quando stavo per entrare in depressione. Quando avevo più di dieci chili addosso. Ecco. Non quella me. Ma oggi, si oggi, posso permettermi anche un selfie con questo rossetto rosso qui. In fondo perché non devo meritarmi un pezzetto di non dico felicità, ma anche solo di serenità.

Con lui ho chiuso ogni rapporto lo scorso anno. Ma, fa di tutto per vedermi, incontrarmi. Ormai devo stare molto attenta a dove andare, con chi parlare. E’ assurdo, prima, quando stavamo in casa nemmeno mi vedeva. Nemmeno ci pensava a me. Adesso crede di sapere anche cosa penso o cosa è giusto per me.

Lui. Lui che oltre alle mani non sa usare. Eppure, l’ho amato. L’ho amato così tanto da farci un figlio. Da passare sopra anche ai suoi pseudo tradimenti. Picchiata?

No. Ci ha provato a picchiarmi ma non c’è riuscito. Io non l’ho denunciato solo per proteggere Matteo. Già una separazione, per un piccolo come lui, è pesante e poi alla fine vuole bene al suo papà ed una denuncia sarebbe stata ingestibile.

Ma una denuncia sarebbe necessaria, a volte mi fa paura, quando mi vomita addosso la sua rabbia. Ma poi, è pure amico del Maresciallo. Si creerebbe un caso. E non voglio.

Non lo voglio per Matteo. E poi a Giugno andremo in Croazia. Non vedo l’ora. Non viaggio da anni e con Anna, la mia migliore amica abbiamo deciso di partire. Ho già pagato parte del viaggio. Poi con i prossimi stipendi finirò di saldare. E a Giugno si parte. Voglio che Matteo inizi a viaggiare sin da piccolo. Lo voglio forte, coraggioso e con una mentalità aperta, ricca, piena di colori e di sfumature. Qualche giorno fa ho anche firmato un’assicurazione sulla mia vita. Per ogni evenienza. Lui ha solo me. Ed è giusto che lo protegga in qualche modo.

Torno a casa. Oggi non sono andata in palestra ma ho un aperitivo questa sera con un ragazzo delle risorse umane che mi ha invitata. Non esco con qualcuno da anni. E sono in panico. Cosa dovrò dire o fare…e io poi sono astemia e queste rughe qui come le nascondo?

Il rossetto rosso è caduto dalla borsa ed è fermo. E’ un Dior. E lei è a terra in una pozza di sangue dello stesso colore di quel rossetto. Le sue mani toccano la terra come se in qualche modo volesse afferrarla. Come se volesse non lasciarla. Lei è Loredana. Lei è Alessandra, Chiara, Ludovica. Lei è Marta. Lei è Lucia.

Lei è una di noi. E il suo sangue macchia come il nostro. E i suoi sogni, le sue paure, le sua voglia di vivere, sono come le nostre.

E suo figlio, adesso non avrà chi penserà per lui, non avrà chi abbracciare in nessun giorno, non solo in quello di festa.

Per lei.

Per lui.

Per noi.

Non facciamo che siano morte invano.

“In cielo sapete il rossetto non serve affatto. Serve il sorriso e vi prego fate in modo che noi non siamo morte invano”.

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