Frida e l’amore che ama l’amore

Verde, giallo, fuxia e poi ancora rosso, viola, blu.

E capelli, capelli come corde, capelli come ali di una farfalla. Un tripudio, trionfo di colori per una che combatteva ogni giorno la morte con la voglia di vincerla attraverso la sua arte rendendola così, immortale. E ci è riuscita, Frida, lasciandoci in eredità un mondo di significati. Impegno civile, passioni, femminismo, amore. Tutto quello che rende una vita di una donna e di qualunque uomo, intensa. Lunga o breve che sia stata. E’ una vita che non si smette mai di raccontare e di amare.

L’amore per l’uomo ‘Gigante’ che lei chiama incidente proprio come quello che aveva avuto poco più che giovinetta quando un ferro di un tram le attraversò il corpo da una parte all’altra. Le distrusse le osse. E, raccontarono, che il suo urlo di dolore bloccò dal terrore un’intera città. Un dolore al quale sopravvisse ma con il quale scese a patti per conviverci.

L’anima intensa di questa donna ti porta in un viaggio pieno di momenti duri, momenti dove solo delle ali, leggeri come quelle di una farfalla, di possono far vivere.

“I hope the exit is joyful and i hope never to return.” Frida Kahlo

Scelse di vivere i suoi colori che sono poi le sue passioni, i suoi unici e grandi amori. Lei è Frida Kahlo.

Frida è una tra le artiste ‘donne’ dello scorso secolo più conosciute grazie al boom che negli ultimi anni l’hanno trasformata ad un’icona del femminismo, della libertà e dell’amore senza confini.

Al centro la sua vita e i suoi amori raccontanti, tutti, attraverso i suoi autoritratti. Dipinti, per lo più, dal suo letto.

Un omaggio alla vita che le ha riservato solo dolore. Un dolore che l’ha accompagnata sin da bambina e che l’ha sconvolta da poco meno che ventenne.

E come raccontare il dolore se non colorandolo?

Come raccontare una vita incastrata da tutori, dolori lancinanti, ossa rotte in tutte le sue parti se non con le farfalle?

Come raccontare un amore pazzo, infinito, eterno, doloroso se non con quegli stessi colori?

Rossi come il sangue e bianchi come pelle morta.

Come raccontare il dolore di veder nascere figli morti nel proprio grembo se non disintegrandolo questo grembo.

Come raccontare tutto se non attraverso la sua immagine riflessa, il suo corpo che cambia, il suo corpo che marcisce piano piano.

Frida. Un mondo capovolto, fatto di colori, fatto di sfumature, di grigi e di neri.

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