Morena è una donna che incarna attraverso le sue parole, i suoi racconti, tutti i colori, gli odori, i linguaggi e le storie dei posti che ha visitato. Ma non si ferma qui. La sua vita è un continuo viaggio alla scoperta di cosa il mondo ha da mostrarle.
Perché lei ha scelto una vita da ‘travel writer’ come dice il suo sito web. Ma non è mica una storia semplice la sua avventura.
Come è iniziata? Cosa è stata la molla che ti ha fatto scattare e prendere la decisione di ‘cambiare’ vita, lavoro?
Tutto è iniziato quando ai piani alti della multinazionale per cui lavoravo, come assistente di direzione da tanti anni, hanno deciso di spostare la sede. Un luogo scomodo, una strada allucinante, un’aggravio economico non indifferente e una vita che non volevo, il tutto con un grande punto interrogativo sul futuro dell’azienda in Italia.
Davanti a questo bivio, dopo notti insonni e diverse “tavole rotonde” con i miei cari, ho deciso, non a cuor leggero, di lasciare e ricominciare anche se ancora non sapevo bene da cosa.
È stata una decisione difficile, in un periodo terribilmente complesso, ma alla fine, grazie anche ai consigli di chi mi è stato vicino, ho deciso di seguire un sogno, il mio sogno, cogliendo quell’occasione di cambiamento per avviare un nuovo percorso lavorativo e buttandomi in quella che è la mia più grande passione, viaggiare. Fondendola con un’altra passione sopita, scrivere.
Ho iniziato a scrivere, prima timidamente sulla pagina facebook dedicata alla mia attività, poi su Instagram e finalmente è arrivato il blog a cui sono già affezionatissima e in cui metto tutto il mio impegno.
Oggi sono una Travel Writer e Storyteller di viaggi, racconto di luoghi vicini e lontani in base alla mia esperienza diretta, cercando di portare con me, in quelle righe, in quelle parole, viaggiatori e sognatori.
La scrittura mi ha permesso di ricominciare e, in un certo senso, è stata anche la cura per uscire da un momento buio e complicato con un sogno in mano.
La mia passione per i viaggi, il mondo e la scrittura è qualcosa di viscerale che mi accompagna da quando sono nata e da bambina giravo l’Italia e l’Europa Occidentale con i miei genitori, prima in tenda e poi in camper. Non ho più smesso! Non potrei!
E insieme al mio compagno di vita e di avventura appena possibile partiamo alla scoperta di una nuova meta, o a riscoprire un posto e vederlo da un’altra prospettiva ancora.
Diciamo che questo lavoro prima lo facevo per i nostri viaggi e le vacanze degli amici per cui ero diventata un riferimento, tra ricerche, itinerari e guide viaggi scritte da me e personalizzate al massimo. Ora voglio che sia un’attività riconosciuta, ci sono le prime piccole collaborazioni sul territorio, ultima fra queste con la Varese Design Week. Il mio progetto riguarda anche nel valorizzare le mie zone, perché anche dietro l’angolo abbiamo tesori da scoprire e a volte ce ne dimentichiamo perché fanno parte della quotidianità.
Come hai affrontato le difficoltà iniziali e come le affronti giornalmente?
E’ stato difficile e in alcuni momenti lo è ancora. Direi che il classico un passo alla volta è quello che cerco di fare per portare avanti questa mia nuova vita.
Certo ci sono i momenti no, le difficoltà di essere un po’ fuori dal coro e quindi essere diversa da gli irriducibili del posto fisso e dei “lavori normali”.
Purtroppo in Italia ancora non c’è quello che hanno saputo accettare e valorizzare all’estero già da diverso tempo.
E poi c’è la burocrazia, la legislazione vecchio stile, che non aiuta. Io per questo ho dovuto mettere in stand by le mie guide di viaggio emozionali come le chiamo io ed è stato un duro colpo. Un lavoro enorme messo da parte per assurdi cavilli burocratici….se ci penso divento matta!
C’è un aneddoto che vorresti raccontare o che ami ricordare che ti ha fatto capire di essere sulla strada giusta?
Sì diversi in verità, ci sono state persone che mi hanno scritto e ringraziato per le info, i consigli e le dritte che le hanno accompagnate nei loro viaggi. Ci sono persone che continuano a dirmi che le faccio non solo viaggiare, ma anche emozionare… che leggono i miei racconti di viaggio o mi sentono parlare e viene voglia di partire all’istante, questo per me è importante, è meraviglioso, è quello che mi fa capire di essere sulla giusta strada. Finalmente la mia strada non quella che avevano scelto per me.
Ti senti felice delle tue scelte?
Sì sono felice di questa nuova avventura. Certo a volte è durissima, la strada è lunga e tortuosa, ma costellata anche da soddisfazioni e piccoli successi.
Se mi guardo indietro ho fatto tantissimo in questo ultimo anno, partendo da zero e facendo cose che mai avrei pensato di fare.
Cosa cambieresti e cosa no?
Mi piacerebbe essere più nerd nel mondo digital, nel senso che io in questo mondo digitale e social sono approdata tardi e pure un po’ per forza all’inizio.
Sto studiando, sto sperimentando e continuo ad imparare, perché c’è sempre da imparare in tutto.
Donna e lavoro: binomio che in Italia è ancora ‘titubante’ che difficoltà hai incontrato nel tuo lavoro e nel ‘lavoro’ in generale l’essere donna.
Questo è un tasto dolente del nostro Paese. Purtroppo, quando una persona, in generale, ma soprattutto una donna, si vuole reinventare lavorando sodo, studiando, facendo mille sacrifici, all’inizio, non è presa sul serio. Ti guardano come una marziana. Se poi aggiungi che faccio un lavoro non così convenzionale (qui, perché all’estero è un lavoro riconosciuto al pari di qualsiasi altro!) si fa una fatica pazzesca ad essere presi sul serio. Fortuna che poi lungo il cammino si incontrano anche persone con la mente aperta con cui creare bellissime sinergie positive.
Rimane una lotta continua: c’è ancora un sacco di lavoro da fare in questo senso.
Cosa pensi del ‘femminismo’ oggi?
Quella di femminismo è ancora oggi una parola impopolare. Esattamente come un secolo fa, quando le donne iniziarono a battersi in nome di un’uguaglianza tra i sessi: politica, economica e sociale.
Essere femministi significa credere che gli uomini e le donne abbiano gli stessi diritti e che non esistano superiorità di genere, né da una parte né dall’altra.
Considerazioni che per i più possono sembrare banali e scontate, ma che in realtà non lo sono affatto, come testimoniano ogni giorno le pagine dei giornali con notizie di abuso, e femminicidio. Credo sia difficile anche essere femministi al giorno d’oggi ed è necessario che uomini e donne siano pronti ad agire insieme per contribuire in nome di un futuro migliore per tutti. Spesso sembra di girare in tondo nonostante gli sforzi di molti. La mentalità patriarcale è ancora molto diffusa anche se siamo nel 2019 e questa poca apertura mentale è un grande ostacolo da superare. Un muro da sgretolare.
Da sgretolare insieme, fianco a fianco noi donne, non facendoci la guerra, altrimenti non riusciremo ad andare avanti…
Cosa consiglieresti oggi a chi ha timore di inseguire la propria indole, il proprio sogno?
Di seguirlo, di non soffocarlo e non chiuderlo in un cassetto come ho fatto io per troppo tempo. Di non ascoltare le critiche e i giudizi degli altri. Di affrontare le paure e i dubbi andare oltre alla propria confort zone. Di impegnarsi al massimo. Perché non c’è una seconda chance ed è innaturale vivere una vita che non sentiamo nostra.
E di rimpianti è meglio non vivere.
Hai una persona o un’icona che è stata per te non solo ispirazione ma da dove hai imparato qualcosa?
La mia splendida nonna paterna, un vero mito! Un vero vulcano. Una donna che ne ha viste tante, che si è dovuta rimboccare le maniche sempre. Una lavoratrice instancabile che sapeva fare tutto, dal cucinare al lavorare a ma-glia, dal cucire abiti a fare l’uncinetto, dal fare la salsa come una volta a essere una nonna meravigliosa. Era una Wonder Woman con un cuore grande come l’universo!
Purtroppo non c’è più e mi manca immensamente. L’avrei tanto voluta accanto ora.
Tra venti anni o più sarai una nonna, zia, o un’amica di una curiosa bambina che ti chiede consigli, cosa le diresti?
Quello che avrei tanto voluto sentirmi dire io…
La incoraggerei, le direi che con impegno, coraggio e determinazione può fare quello che desidera.
Le direi che ci saranno difficoltà da affrontare, ma che deve credere in se stessa nonostante tutto e tutti. Che ha potenzialità infinite, che la sua unicità sarà un pregio e non un difetto come la società ci vuole inculcare. Le direi di essere sempre curiosa verso se stessa e verso il mondo, perché questo la renderà più consapevole, più incline all’autostima e a valorizzarsi come donna e come professionista. Le direi di volare.
Ed infine l’abbraccerei forte ❤
E a cosa consiglieresti di stare alla larga?
Dalle persone invidiose e piene di cattiveria, quelle che vogliono minare la tua fiducia in te stessa.
L’amore quanto conta nella tua vita?
Tantissimo! Ho un compagno fantastico che mi supporta e mi è vicino, ho una bella famiglia, ho amiche meravigliose con cui condivido momenti belli e meno belli, quelle che ti incoraggiano e ti fanno stare bene, quelle che riescono a strapparti un sorriso anche quando sei in una giornata decisamente no.
L’amore per quello che faccio, perché io nelle cose ci metto il cuore e l’anima.
E poi c’è l’amore per la vita, per la dimensione del viaggio, per la curiosità di vedere, scoprire, vivere nuove esperienze, conoscere nuove culture, incontrare persone ed emozionarmi e stupirmi sempre.
Sì l’amore per me conta davvero tanto.
C’è un viaggio che non hai ancora fatto?
Domanda difficilissima a cui rispondere per me perchè ne vorrei fare veramente tanti!
Non riesco a scriverne uno solo…l’Australia, Singapore, il Sudafrica e la Namibia e tornare negli States per cui ho (abbiamo) una passione smisurata.
Senza contare le città e i posticini in Italia ed in Europa….
E il viaggio o esperienza di viaggio anche se piccola che ti ha lasciato tanto o qualcosa al di là delle bellezze paesaggistiche?
Sicuramente gli on the road negli States, perché oltre ai luoghi meravigliosi che ho visto, vissuto ed amato, attraverso le infinite strade del wild west americano ci siamo messi in gioco, aiutandoci e supportandoci, ridendo e sperimentando.
E’ un tipo di viaggio estremamente impegnativo sotto tutti i punti di vista, se ne esce felicemente devastati e completamente innamorati di queste esperienze uniche.
E poi per me è stato come fare un viaggio dentro me stessa scoprendo risorse che non pensavo di avere, tanto che ci ho scritto un articolo sul perché fare un on the road 😉
Venuto completamente dal cuore
Una domanda a cui avresti voluto rispondere ma non ti ho fatto, o una domanda che faresti a me?
Secondo te questo Paese riuscirà mai a dare spazio a noi donne come si deve? Donne normali intendo, e non a colpi di like e follower….
E se sei qui a raccontarti è proprio perché la forza della storia, di quello che si è diventa più forte di quello che è personaggio. Crediamoci e buona fortuna.
Ti è piaciuta la storia di Morena? Se vuoi raccontarti anche tu scrivimi qui