Oceanomare: nel segno della speranza

C’è un libro. Si chiama Oceanomare di Alessandro Baricco. Il mio preferito da sempre. E c’è, in questo libro, un personaggio. Il mio preferito da sempre. Si chiama Bartleboom. Vi prego leggetelo perché ne vale davvero la pena. E questo Bartleboom che io riesco a immaginarlo un po’ goffo, con un sorriso timido ma vero, con delle mani grandi è descritto cosi e un po’ in lui vedo me.

“Ha 38 anni Bartleboom, lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare le cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare.

E a chi se non a lei?


Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle in grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle: “ti aspettavo!”
Lei aprirà la scatola e lentamente quando vorrà leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu, si prenderà gli anni, i giorni gli istanti, che quell’uomo prima ancora di conoscerla le aveva regalato.
O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo: “tu sei matto!”… e per sempre lo amerà!”.

In un momento come questo, dove non hai certezza più di nulla. Di quello che sei, fai, di quello che vuoi, del tuo posto nel mondo, ecco questo libro ti porta in altro mondo. Un po’ magico, bizzarro, ma con un personaggio così, dove non puoi non sorridere un po’ e pensare che quel qualcuno nel mondo potrebbe capire anche a te.

Oceanomare è un libro che ti fa percorrere varie dimensioni, dimensioni dell’anima. Lo leggerete in una sera ma lo rileggerete per tutta la vita.

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