Ho passato mesi difficili. E lo scrivo perché magari qualcuno di voi, qualcuno che passa qui per caso, e chissà per quale caso, forse ha bisogno di sentirselo dire che solo non è.

Siamo tanti che per un motivo o per un altro possiamo stare male è questo terribile male si chiama depressione. E non si toglie facilmente senza una cura adeguata.

Al di là di tutto mi sentivo sprofondare sempre di più, giorno dopo giorno, senza volere vedere nessuno, senza averne la reale voglia.

Poi succede che un venerdì, lo scorso forse, muore una ragazza della mia età, per tumore al seno. Ragazza che avevo incrociato sui social ma niente di più.

In una notte vedo rimbalzare il suo video in quasi ogni stories instagram dei miei contatti. E ascolto le sue parole. Parlava di come la sua vita fosse passata da ‘fortunata travel blogger’ a ‘sfortunata ragazza con il tumore’, ma ragazzi lei voleva vivere. Lo voleva fortemente, lo voleva ad ogni condizione. E chemioterapia dopo chemioterapia raccontava di se’ , dava consigli, tutorial che sdoganavano i terribili effetti della chemio e radio terapia.

Poi ascolto un suo video dove racconta di aver ascoltato una coppia seduta a cena accanto a lei che sceglieva piuttosto che un piatto di patatine fritte un piatto di patate arrosto. ‘Per cosa?’ diceva lei. ‘Perché privarsi, auto privarsi di una felicità come un piatto di patatine fritte in vacanza?’ Per la dieta, per quella cellulite che non va.

Anche io ho fatto questo errore. E adesso che vorrei fortemente mangiare quello che più desidero, e parlava di dolci, non posso perché per il mio fisico sono veleno’.

Perché dobbiamo privarci di essere felici quando la cosa più importante e che diamo per scontato, il nostro corpo, funziona?

Perché? E ci ho pensato per tutta la notte, quel venerdì. Il giorno dopo ho deciso che in memoria di questa giovane donna e per rispetto alla vita che una malattia gli ha rubato, ci proverò anche io a non privarmi di felicità. Ogni giorno.

So che non sarà facile. So che ci sono e saranno ricadute ma se il prezzo da pagare per essere felici e attraversare ogni fase. Ecco io sono pronta.

Con tante patatine!

Published On: Aprile 9th, 2021 / Categories: Donne, Storie /

Una penna blu è quella che amo di più. Come il velluto, meglio se blu, cobalto e azzurro. Mi ricorda il mare.

Il mare. Il caffè caldo la mattina, in tutte le stagioni. La musica, le canzoni indie, Tommaso Paradiso, Achille Lauro. I rossetti rossi. Le mie sorelle bambine. Scrivere e leggere. E poi leggere e scrivere. Le cose non scontante, la pelle abbronzata in autunno. Regalare un sorriso, che siamo tutti grigi.

Le cose inaspettate. Quelle belle ovviamente. Le gite organizzate un’ora prima. Il profumo di cannella. La cacio e pepe. I regali. I

Amo il natale, amo non essere scontata, amo tutti i film con un lieto fine. Che poi piango pure quando guardo un thriller.

Il mio cane la mattina. Gli amici che ci sono sempre, sia a un metro che a 1000 kilometri. Le persone sensibili. Quelle che si perdono a sognare cose ‘impossibili’, tipo costruire una villa in campagna.

Amo l’odore dei libri nuovi. La poledance. Sentirmi sicura.

Odio. Odio quando sono grigia. I pensieri brutti. Odio non vedere il mare. Odio non potermi muovere. Odio aspettare, la mia impulsività. La poca sincerità. Tra una brutta verità e una bugia, preferisco sempre la prima.

Odio la mancanza di rispetto.

Chi tratta male le donne, e gli uomini.

Odio gli ottusi, i preconcetti e i pregiudizi.

Odio non sapere cucinare.

Odio non sapere cosa fare. Cambiare idea spesso.

La montagna. Non la amo.

Odio chi limita gli altri.

Non amo scanzi. Non amo gli intellettuali troppo di sinistra.

Mi annoio.

Amo chi pensa che prima di tutto e sopra ogni cosa ci sia rispetto e fiducia.

Odio chi non lo fa. Odio chi pensa che sia tutto dovuto e niente dato.

E tu invece?