“Metti un po’ di musica leggera che non ho voglia di niente, anzi leggerissima…”
Questo ritornello di una canzone di Colapesce e Di Martino che ha vinto il quarto posto all’edizione di Sanremo 2021 è per me un inno credo alla voglia di non pensare, quando non riesci purtroppo a farlo.
Cullarsi e farsi cullare. Come una ninna nanna. La più famosa: Lullaby dei Thecure.
Immagino una casa dalle pareti dalle tonalità pastello, e un uomo dolce e buono che magari mi chiede cosa avrei voglia di fare, una domenica mattina. Una tra le ntante.
‘Una musica leggera…anzi leggerissima’.
Perché si ha bisogno di qualcuno che ci tocchi in maniera dolce, che non ci faccia male di nuovo, per l’ennesima e santa volta. Perché si è stanchi. Anche di ricostruirsi per l’ennesima volta.
Scrivere a volte non è semplice perché le parole che cerchi si affollano l’una sull’altra e credimi, tu che mi leggi, non è semplice. Chi scrive musica, chi scrive romanzi, storie, idee, progetti, formule ha un potere immenso, che nemmeno molto spesso ha consapevolezza. Quindi mi capita come oggi, come tante altre volte, di voler scrivere tutto quello che una canzone leggera anzi leggerissima si porta con se’.
Un cielo azzurro. L’odore di un sugo fatto la domenica. La dolcezza di un messaggio ricco d’amore.
Un fiore di campo, semplice e fresco. Una caffettiera azzurra, in tonalità con il cielo, in tonalità con l’anima e con quei pensieri oggi così scomposti, a tratti tristi, altri pieni di malinconia. Qualcuno che ti canta una ninna nanna con il suo semplice respirarti accanto. Perché ti ha scelto e hai scelto. Un dolce fatto di cioccolato, una panna soffice come le nuvole e il caffè bevuto sotto un raggio.
Un giorno, forse, chissà quando. Mi sentirò una leggera, leggerissima, scelta anche io.