Violenza sessuale.

Parto proprio da qui.

Inizio a parlare di quello che sta scatenando indignazione, a livello globale, putiferio, scandalo.

C’è poca, pochissima vergogna. Però.

Una vergogna che non ha niente a che vedere con quella provata dalle vittime: donne o uomini.

Una vergogna che ti scava la vita. Che ti entra dentro e comanda ogni azione successiva. Una vergogna che ha il sapore di quel membro dovuto accettare con forza e senza volerlo.

L’odore di quel momento che mai si dimentica, che sa di morte, che sa di pura violenza.

E nei racconti delle vittime c’è un particolare che non viene messo mai in luce. Poche parlano dei corpi dei loro carnefici, se non dei loro occhi.

“Lo sguardo cambiava. Gli occhi erano diversi”

Raccontano così. Tante. Tantissime testimonianze.

E poco c’è: “Come ho fatto a permettere anche solo di avvicinarsi al mio corpo”.

Come ho fatto.

E’ questo il grido.

E che dunque se ne parli.

E che finalmente le facce di questi finti santi, saltano fuori.

E non fa niente se di anni ne sono passati.

Quel odore lì non passa mai.

 

Una donna su tre, in media, ha subito un abuso o una violenza di genere.

Ogni giorno in Italia una donna muore per femminicidio.

Molto più del cancro.

 

Published On: Novembre 15th, 2017 / Categories: Attualità / Tags: , , /

Una penna blu è quella che amo di più. Come il velluto, meglio se blu, cobalto e azzurro. Mi ricorda il mare.

Il mare. Il caffè caldo la mattina, in tutte le stagioni. La musica, le canzoni indie, Tommaso Paradiso, Achille Lauro. I rossetti rossi. Le mie sorelle bambine. Scrivere e leggere. E poi leggere e scrivere. Le cose non scontante, la pelle abbronzata in autunno. Regalare un sorriso, che siamo tutti grigi.

Le cose inaspettate. Quelle belle ovviamente. Le gite organizzate un’ora prima. Il profumo di cannella. La cacio e pepe. I regali. I

Amo il natale, amo non essere scontata, amo tutti i film con un lieto fine. Che poi piango pure quando guardo un thriller.

Il mio cane la mattina. Gli amici che ci sono sempre, sia a un metro che a 1000 kilometri. Le persone sensibili. Quelle che si perdono a sognare cose ‘impossibili’, tipo costruire una villa in campagna.

Amo l’odore dei libri nuovi. La poledance. Sentirmi sicura.

Odio. Odio quando sono grigia. I pensieri brutti. Odio non vedere il mare. Odio non potermi muovere. Odio aspettare, la mia impulsività. La poca sincerità. Tra una brutta verità e una bugia, preferisco sempre la prima.

Odio la mancanza di rispetto.

Chi tratta male le donne, e gli uomini.

Odio gli ottusi, i preconcetti e i pregiudizi.

Odio non sapere cucinare.

Odio non sapere cosa fare. Cambiare idea spesso.

La montagna. Non la amo.

Odio chi limita gli altri.

Non amo scanzi. Non amo gli intellettuali troppo di sinistra.

Mi annoio.

Amo chi pensa che prima di tutto e sopra ogni cosa ci sia rispetto e fiducia.

Odio chi non lo fa. Odio chi pensa che sia tutto dovuto e niente dato.

E tu invece?